venerdì 27 settembre 2013

Barilla: una multinazionale da boicottare ?

E' venerdì 27 settembre 2013 il giorno in cui scrivo questo post.
Specifico il giorno perchè è proprio in questo giorno che si sono scatenate varie polemiche a seguito di una dichiarazione di Guido Barilla, presidente della omonima multinazionale, a proposito del fatto che Barilla non farà mai pubblicità avente come protagonisti degli omosessuali perchè "Abbiamo una cultura differente. Non farei mai spot per i gay, la nostra è una famiglia tradizionale".


Credo personalmente che tali dichiarazioni siano state piuttosto infelici e molto discutibili.

Ma quel che più mi colpisce è l'effetto che tali dichiarazioni hanno avuto addirittura a livello politico ed anche internazionale, reazioni che sono sfociate in una campagna di boicotaggio dei prodotti Barilla.
Ai produttori concorrenti non è sembrato vero poter sferrare il loro colpo dichiarando totali aperture al mondo gay, ed affermando che la propria pasta è per tutti e non solo per la "famiglia tradizionale". Tra coloro che se ne sono approfittati troviamo anche la Buitoni (A casa Buitoni c'è posto per tutti).



Ora, nonostante mi senta di ripetere che l'uscita del presidente Barilla sia stata un enorme errore di comunicazione, credo che siano ben altri i motivi che debbano far decidere per il boicottaggio o meno di una determinata azienda.
Motivi quali ad esempio lo sfruttamento dei lavoratori, il finanziamento ai partiti allo scopo di ottenere coperture a livello legislativo, l'uso di OGM, il rispetto dell'ambiente e della salute dei consumatori, l'uso o meno di paradisi fiscali, illeciti e frodi, vendite irresponsabili e così via.

A tal proposito vorrei sottolineare come la Barilla abbia fatto ultimamente alcuni passi avanti nei confronti della sostenibilità ambientale, cercando di ridurre il problema dello smaltimento delle confezioni, utilizzando uova di galline allevate a terra e cercando di ridurre i consumi delle risorse.

Vorrei invece far notare come la Buitoni sia uno dei tanti marchi appartenenti alla multinazionale Nestlè, la stessa Nestlè che è stata accusata di politica commerciale irresponsabile ed aggressiva promuovendo la sostituzione del latte materno con il latte in polvere nei paesi in via di sviluppo, una pratica che secondo l'UNICEF è responsabile della morte di più di un milione di bambini l'anno a causa delle difficoltà nella sterilizzazione dell'acqua e dei biberon utilizzati. Vorrei ricordare anche che, volendo rimanere in ambito italiano, meno di un anno fa erano state trovate tracce di carne di cavallo nei ravioli e tortellini di manzo Buitoni, una notizia di cui sembrano essersi già dimenticati tutti.

Credo dunque che si debba andare più in profondità nelle notizie e nella conoscenza prima di decidere se e perchè boicottare determinati prodotti.
E magari pensare anche che si può totalmente evitare di comprare tutti quei prodotti di facile realizzazione casalinga come biscotti e pasta, in modo da avvicinarci finalmente e pienamente ad uno stile di vita ecosostenibile, a chilometro zero e, chissà, forse più felice !