giovedì 19 luglio 2012

Detersivi ecosostenibili

"Bianco che più bianco non si può" ! E' un famoso slogan di una pubblicità degli anni '80, per chi non se la ricordasse ecco uno degli spot...


Ebbene, lo sapevate che il bianco che più bianco non si può si ottiene grazie a sbiancanti ottici che ingannano l'occhio nascondendo le macchie e non rimuovendole affatto? Essi rimangono sui tessuti una volta asciutti aumentando artificialmente la luce riflessa e dando la sensazione del bianco. Gli sbiancanti ottici sono sostanze che possono scatenare allergie soprattutto se restano sulla biancheria intima che è a diretto contatto con la pelle.
E' questo solo un esempio dei tanti inganni cui siamo giornalmente bersagliati nel campo della detergenza. Difendersi dagli inganni, ma soprattutto dai potenziali effetti negativi sulla nostra salute causati da molti dei detergenti sul mercato, è molto difficile e l'unica arma a nostra disposizione è una lettura attenta e critica delle etichette.

Etichette e marchi


Gli ingredienti cui bisogna prestare la maggiore attenzione nella lettura delle etichette dei detergenti sono i seguenti:
  1. Tensioattivi: corrispondenti industriali del sapone, i tensioattivi sono l'ingrediente essenziale che, abbassando la tensione superficiale dell'acqua, consentono al tessuto da lavare di bagnarsi facilmente. I più pericolosi sono quelli etossilati (riconoscibili per il suffisso "eth" alla fine della parola): essendo trattati con derivati petrolchimici infatti possono contenere residui potenzialmente dannosi per la salute. Altre materie grasse utilizzate sono olio di cocco e olio di palma, ricavabili da piante che crescono esclusivamente in zone tropicali: deforestazioni, uso massiccio di pesticidi e fertilizzanti, impoverimento del suolo sono solo alcune delle conseguenze delle colture intensive di queste piante in paesi come Indonesia e Malesia. I migliori tensioattivi risultano dunque quelli ricavati da olio d'oliva, brassica o colza che possono essere prodotti anche in Italia.
  2. Additivi: da evitare gli anticalcare come EDTA, zeoliti o policarbossilati in quanto permangono nell'ambiente. Meglio invece il Tetrasodium editronate (fotodegradabile) e le silici lamellari come il Disodium Disilicate (solubili in acqua).
  3. Profumi sintetici: prestare attenzione soprattutto se si è predisposti alle allergie. Tali oli essenziali inoltre sono spesso derivati dal petrolio e non si degradano nell'ambiente (es siliconi e polimeri acrilici)
  4. Coloranti: del tutto inutili hanno solo una funzione psicologica. Da evitare soprattutto i detersivi dalle intense colorazioni arancioni, blu o verde fosforescente
  5. Enzimi: aumentano l'efficacia del detersivo ma sono spesso geneticamente modificati.
Di quali prodotti sul mercato dunque ci si può fidare? Quali marchi garantiscono prodotti senza conseguenze per la salute, di limitato impatto ambientale, domestico e sul corpo umano, che non derivino dalla parte opposta del pianeta e presentino ridotti imballaggi?

Ecco una lista che può essere utile quando si fanno i propri acquisti: i prodotti sono qui presentati dal peggiore al migliore.

  • Detersivi sottomarca e sottocosto: in quelli più economici può esserci fino al 50% di materiale inerte che fa volume ma è ininfluente sul lavaggio. Essendo meno concentrati ed efficaci se ne fa un uso maggiore con un incremento dell'impatto ambientale
  • Detersivi standard di marca: i classici detersivi da supermercato sono più efficaci di quelli sottocosto, ma contengono spesso sostanze potenzialmente dannose per la salute o poco degradabili
  • Detersivi con diciture tipo "naturale" o "ecologico": attenzione che molte ditte sfruttano caratteristiche previste per legge (come la rapida biodegradabilità) senza mettere in evidenza tutte le caratteristiche del prodotto che per essere veramente ecologico dovrebbe essere privo di fosfati, sbiancanti ottici, profumazioni sintetiche e dovrebbe essere prodotto in stabilimenti attenti al risparmio energetico e idrico e che usano imballaggi fatti con materiali riciclati o biodegradabili. Generalmente tali prodotti hanno comunque composizioni chimiche più "sane" rispetto a quelle dei etersivi standard
  • Detersivi con marchio Ecolabel: affinche un detersivo abbia un marchio Ecolabel devono essere rispettati determinati standard che tengono conto di aspetti prestazionali (efficienza, durata etc), di composizione, di processo produttivo e di fine di vita del prodotto (recuperabilità, riciclabilità e disassemblaggio). Il marchio Ecolabel è così riconoscibile:



detersivi ecologici
Marchio Ecolabel
  • Detersivi Eco-biologici: presenti nei supermercati di prodotti biologici inseriscono in etichetta in maniera chiara tutto l'elenco degli ingredienti con annessa spiegazione della funzione di ognuno.
  • Detersivi autoprodotti: è anche possibile autoprodurre i propri detersivi con controllo totale sulle materie prime, modesto dispendio energetico (ed economico) e un limitatissimo impatto ambientale. Consiglio a tal proposito la guida "Pulizie Creative" Di Elisa Nicoli in cui sono riportate diverse ricette per creare detersivi e cosmetici naturali fai-da-te.

Il libro di Elisa Nicoli
Pulizie Creative - Il libro di Elisa Nicoli


Per chi comunque non se la sentisse di autoprodurre i propri detergenti ecco una lista delle ditte da 10 e lode nel settore della bio-detergenza:

Bensos, Biolù, Fòlia, Officina Naturae, Talybe, Tea Natura

Buone pulizie a tutti !

domenica 15 luglio 2012

Kiwi curd

Ecco a voi una nuova ricetta suggerita dal buon Andrea

Ingredienti


kiwi mature:    2
uova:              2
burro:             50 gr
zucchero:       50 gr
limone:           1 (succo e buccia tritata)
amido:            1 cucchiaino raso di amido

- Usare un minipeemer per frullare e una frusta per girare 
- Procurarsi una ciotola di vetro

Procedimento


  • Pelare i kiwi, tritare la buccia del limone e spremere il succo di limone
  • Mettere tutto insieme e frullare.
  • Porre il tutto in una ciotola di vetro a bagnomaria (posando la ciotola su un pentolino con un po’ di acqua sul fondo in ebollizione)
  • Aggiungere uova, burro, zucchero e amido girando delicatamente con una frusta fino a fare addensare la crema (attenzione: tende a smontarsi facilmente)
  • Versare in un barattolino, lasciar freddare e porre in frigo (si mantiene per una settimana)



Il Kiwi Curd

sabato 14 luglio 2012

La mia vita a impatto zero - Il libro di Paola Maugeri

Paola Maugeri, conduttrice televisiva e VJ, appassionata di questioni ambientali e impegnata contro lo sfruttamento degli animali, ha effettuato un'esperimento, che è stato anche una prova di vita: ha cioè vissuto un intero anno a impatto zero, ossia staccando luce elettrica e riscaldamento, consumando il meno possibile e producendo un ridottissimo volume di rifiuti, applicando nella sua forma più estrema il concetto di impatto zero: zero sprechi, zero consumi.

Ci racconta questo esperimento in un bellissimo ed emozionante libro in cui, tappa dopo tappa, ci spiega per quale motivo ha preso la decisione di fare questa prova, come l'ha affrontata e come l'ha vissuta, inserendo tra i capitoli anche alcune ricette vegane, essendo lei stessa vegetariana.

Il libro di Paola Maugeri
La copertina del libro


E' un libro meravigliosamente umano, in cui vengono riportati tutti i dubbi e le paure che una scelta del genere comporta, e le difficoltà, che non sono poche. Allo stesso tempo racconta le soddisfazioni e le gioie che una vita a impatto zero può regalare, come quando afferma: "Raramente cogliamo l'occasione di renderci conto che la responsabilità della nostra vita e delle nostre scelte è solo nostra e allora finalmente si fa spazio nel nostro cuore incredulo la chance che possiamo cambiare le cose proprio nel momento in cui ce ne facciamo totalmente carico. E' liberatorio poter arrivare a crederci e anche così potente: cominci a vivere diversamente e a sentirti protagonista di una vita che appartiene solo a te."

In particolare Paola racconta come lo spegnere la luce e vivere a lume di candela, tenere spenti cellulare e computer, ed essere lontani dalla tecnologia in generale produce un effetto di incredibile riavvicinamento tra le persone che oggigiorno sono distratte da migliaia di impulsi e stimoli consumistici, e tendono quindi ad ignorarsi per privilegiare le cose ed i beni materiali.


"Negli ultimi sessant'anni abbiamo degradato il pianeta più rapidamente di quanto non abbiamo fatto nel resto della storia dell'umanità. Distruggiamo l'essenziale per produrre il superfluo."

"Le cose sono state create per essere usate, le persone per essere amate. Oggigiorno usiamo le persone e amiamo le cose."

"Non siamo più persone ma consumatori (cit. Tiziano Terzani)"

Con queste frasi l'attacco al consumismo è diretto e punta dritto al cuore facendo riflettere e facendo venir voglia di essere anche noi partecipi di un cambiamento interiore e, indirettamente, societario.

Ma la parte forse più importante di tutto il libro è costituita dai capitoli che trattano della spesa perchè, come anche in questo blog ho avuto spesso modo di dire, il cibo è una delle cose che maggiormente pesa sull'impatto ambientale e sulla nostra salute. Ecco perchè Paola afferma che : "Possiamo cambiare il mondo tre volte al giorno" e che "Se non fai parte della soluzione fai parte del problema !"

"Noi che spesa facciamo oggi? Siamo lontani da chi i prodotti li ha coltivati e curati, la nostra è una spesa fatta di imballaggi, di asetticità e distacco. Ossesionata dal tempo. Nella forma di data di scadenza. Non sappiamo più distinguere i prodotti stagionali e diamo per scontato che i pomodori ci siano tutto l'anno e le fragole a dicembre."

Il capitolo sugli animali è il più toccante. Io non sono vegetariano e, per mia ignoranza e superficialità, ho spesso criticato i vegetariani e ancor più i vegani, per il loro comportamento che ritenevo senza senso, inutile, e addirittura dannoso e contronatura. Pur tentando di cambiare il mio stile di vita ed orientandomi sempre più verso un modello di vita ecosostenibile, non credo che arriverò a rinunciare alla carne nè tantomeno ai derivati animali. Ma sicuramente oggi riconosco nei vegetariani e nei vegani delle figure eroiche, persone che realmente cercano di cambiare il mondo, persone che realmente hanno a cuore le sorti del pianeta e la giustizia sociale. Personalmente, il mio obiettivo diventa da oggi quello di assumere sempre meno carne, limitandomi ai giorni di festa, alle cene fuori casa o alle occasioni speciali. Perchè queste parole, le parole scritte in questo meraviglioso libro di Paola Maugeri, non sono cadute nel nulla:

"Non possiamo definirci ambientalisti e con a cuore le sorti dell'ambiente se consumiamo carne e cibo di origine animale. Non possiamo appendere la bandiera della pace alle nostre finestre se attraverso le nostre abitudini alimentari permettiamo che l'88% delle foreste del nostro pianeta venga disboscato per fare posto al pascolo creando così desertificazione e cambiamenti climatici. Non può esserci pace finchè permettiamo una distribuzione della ricchezza così iniqua nel rapporto tra ricchi e poveri e così dipendente dalle nostre abitudini quotidiane. Ognuno di noi ha un potere enorme per cambiare questo stato di cose, non dipende più solo da chi ci governa ed emana le leggi, il potere è nelle nostre mani, nelle nostre scelte, nelle nostre abitudini più elementari. Tutti gli essere umani respirano e si nutrono. Mangiare rappresenta davvero il gesto più incisivo per la nostra salute e per la salute dell'ambiente e delle sue risorse. Mangiare con coscienza è l'atto più politico ed etico che possiamo compiere perchè la rivoluzione si fa nel piatto."

"Non è forse l'uomo un animale meraviglioso? Egli uccide uccelli, cervi, ogni genere di felini, castori, marmotte, topi e volpi a milioni per proteggere i suoi animali domestici ed il loro cibo. Poi uccide miliardi gli animali domestici e li mangia. Questa azione a sua volte uccide milioni di uomini poichè il mangiare tutti questi animali comporta malattie degenerative fatali come cardiopatie, nefropatie e tumori vari. Allora l'uomo tortura e uccide altri animali per cercare la cura per queste malattie mentre altrove milioni di essere umani muoiono di fame perchè il cibo che potrebbero mangiare viene usato per ingrassare gli animali domestici. L'uomo che uccide così facilmente e così violentemente, una volta l'anno invia biglietti d'auguri invocando la pace sulla terra."

"La mia vita a impatto zero" - Il libro di Paola Maugeri. Mondadori Editore

giovedì 12 luglio 2012

Semifreddo Marianning agli amaretti

Propongo oggi una ricetta di un dolce ottimo che mi era stato proposto in un rifugio di montagna (il Bietti Buzzi sulle Grigne lombarde) e che è stato rivisitato dalla mia compagna Marianna, a cui è dedicato questo post!
Semifreddo agli amaretti
Gli amaretti, ingrediente fondamentale della ricetta

Ingredienti per circa 10-15 dolcetti


Amaretti: 200 gr
Panna da montare: 400 mL
Zucchero: 80 gr
Uova: 5

Usare uno sbattitore elettrico
Procurarsi degli stampini d'alluminio monouso (tipo cuki)

Procedimento


- Separare i tuorli dagli albumi
- Sbattere i tuorli
- Sbriciolare gli amaretti
- Unire gli amaretti sbriciolati ai tuorli sbattuti
- Aggiungere lo zucchero
- Montare la panna (con lo sbattitore)
- Aggiungere la panna montata al composto
- Montare gli albumi a neve e aggiungere il tutto al composto
- Versare negli stampini e porre in freezer per 7-8 ore

Variante golosa: aggiungere del cioccolato fuso una volta serviti sul piatto

lunedì 9 luglio 2012

Le quattro stagioni - Il manifesto di frutta e verdura

Ecco a voi il manifesto della frutta e verdura. Questi sono i prodotti che si possono trovare nelle diverse stagioni dell'anno, un prospetto che può risultare molto comodo!

come scegliere frutta e verdura di stagione
Le quattro stagioni


Inverno

Verdura: broccoli, barbabietole, carote, catalogna, carciofi, cardi, finocchi, indivia, porri, radicchio rosso, topinambur, valeriana, zucca
Frutta: arance, kiwi, mandarini, limoni, pere e frutta secca

Primavera

Verdura: cipollotti, coste, carciofi, carote, crescione, fave, finocchi, indivia, lattuga, rucola, valeriana
Frutta: limoni, cedri, fragole

Estate

Verdura: aglio, basilico, bietole, carote, cetrioli, cicoria, cipolle, fagiolini, fiori di zucca, lattughe e tutte le insalatine da tagliol, melanzane, patate novelle, pomodori, peperoni, piselli, ravanelli, rucola, sedano, zucchine
Frutta: albicocche, amarene, angurie, ciliegie, fragole, lamponi, meloni, more, nespole, pere, prugne, pesche e peschenoci, ribes.

Autunno

Verdura: broccoli, cicoria e cicorino, cavoli, cipolle, fagioli, funghi, porri, rape, spinaci, valeriana, topinambur, zucca
Frutta: cachi, castagne, fichi, mele, mele cotogne, uva.

domenica 8 luglio 2012

La mia impronta ecologica - Il test

C'è molto da lavorare, c'è molto su cui si può agire!
Anche quando si pensa di seguire molte delle regole che dovrebbero portare ad avere un basso impatto ecologico sul pianeta, si scopre che in realtà quello che si fa è solo una minima parte.

Oggi ho effettuato il test della mia "impronta ecologica". Tutti possono farlo semplicemente utilizzando questo sito: myfootprint.org. Il proprio impatto ecologico viene calcolato rispondendo ad alcune domande sulle proprie abitudini alimentari, su come effettuiamo i nostri spostamenti, sul tipo di casa in cui viviamo, su quanti viaggi facciamo nel corso dell'anno e così via.


Il risultato è espresso in termini di pianeti terra, cioè viene mostrato quanti pianeti terra sarebbero necessari se tutta la popolazione mondiale consumasse la mia stessa quantità di risorse. Ho così scoperto che, se tutti consumassero quello che consumo io, servirebbero 2,25 terre. Praticamente servirebbe il doppio delle risorse. Incredibile !


Senza ricorrere a soluzioni estreme come diventare vegani o accendere candele al posto delle lampadine, i parametri su cui credo sia più facile agire sono i trasporti (riduzione dell'uso della macchina ed aumento dell'uso di bicicletta o mezzi pubblici), l'alimentazione (riduzione generale dell'alimentazione, aumento del consumo di verdure e diminuzione del consumo di carne, scelta di prodotti biologici, stagionali e a kilometro 0), i rifiuti (riduzione dei consumi, riutilizzo dei prodotti e riciclo con raccolta differenziata) e i consumi energetici casalinghi (riduzione dell'uso di riscaldamento e condizionatori, funzionamento a pieno carico di lavatrivi e lavastoviglie, riduzione del consumo di acqua facendo docce più veloci e chiudendo l'acqua quando non viene utilizzata, spegnimento di elettrodomestici non in uso)
Altri accorgimenti sono più complessi e non del tutto dipendenti da noi: ad esempio le case di classi energetica A consumano meno risorse di case con classi energetiche più basse, ma di certo non è possibile cambiare casa (se si ha la fortuna di averla!).

Non è facile trovare un equilibrio, specie in un mondo dove progresso e tecnologia non vanno sempre d'accordo con ecosostenibilità. Ma ognuno, nel proprio piccolo, può cercare di fare qualcosa e suggerisco a tutti di fare il test e porsi un'obiettivo. Io cercherò di arrivare ad un risultato finale di una terra e mezza entro la fine del 2012. 
Buona sfida a tutti !

mercoledì 4 luglio 2012

Ciambellone Conidi

Ecco una ottima ricetta che si adatta perfettamente ad una sana colazione casalinga...direttamente dal mio amico Andrea...

Ingredienti:


Uova:                   3
Zucchero:              riempire due barattolini di yougurt
Farina 00:              riempire 3 barattolini di yougurt
Olio extravergine:   riempire mezzo barattolino
Yougurt bianco      1 barattolino (usare poi il barattolino vuoto come misurino per gli ingredienti)
Lievito vanigliato:   1 bustina
Burro:                   Quanto serve per imburrare una teglia
Zucchero a velo:   Per spolverare la superficie

Usare uno sbattitore elettrico

Procedimento


- Sbattere le uova intere in un contenitore
- Aggiungere nell'ordine: zucchero, farina, olio, yougurt, lievito
- Imburrare una teglia
- Versare il composto nella teglia
- Infornare a 180°C per 30-40 minuti
- Una volta sfornato e raffreddato rigirare su un piatto
- Spolverare con zucchero a velo 


lunedì 2 luglio 2012

Ok il prezzo è giusto - Parte seconda

Come già affrontato nella prima parte del post, un ostacolo che si frappone fra noi e l'acquisto di prodotti biologici o ecologici è il prezzo.
In linea generale infatti questi prodotti costano maggiormente rispetto ai loro equivalenti non ecosostenibili.
Ebbene questo non è sempre vero, ed è possibile in molti casi risparmiare proprio facendo una spesa ecologica

Grazie Lucart

Un esempio che mi viene in mente è quello della carta igienica. Come da me personalmente sperimentato infatti il prezzo della carta igienica ecologica (riciclata) è solo apparentemente superiore a quello della carta igienica tradizionale.
Il costo di 2 rotoli di carta igienica riciclata Grazie Lucart è di circa 2,50 E: con la stessa cifra si comprano 8 rotoli di carta Scottex. Ma andiamo ad esaminare da vicino i due rotoli: nel caso della carta Grazie Lucart il cilindretto di cartone attorno alla quale è avvolta la carta è molto stretto e la quantità di carta avvolta ha un volume molto maggiore della carta Scottex. Tale volume inoltre non è dovuto ad un maggiore spessore dei singoli fogli in quanto ogni singolo foglio ha in realtà un volume inferiore. Mettendo assieme tutti questi dati si giunge alla conclusione che se Grazie Lucart costa apparentemente molto di più in realtà i suoi rotoli durano molto più tempo portando il costo finale quanto meno ad un pareggio. Infatti se si va a guardare la confezione di Grazie Lucart vedremo scritto: 2 rotoli = 8 rotoli tradizionali.
Ho sperimentato di persona la verdidicità di questa affermazione: avendo due bagni in casa (che vengono utilizzati in maniera equivalente), ho messo un rotolo Scottex in un bagno e un rotolo Grazie Lucart nell'altro. Il rotolo Scottex è terminato dopo una settimana: a questo ne sono seguiti altri due prima che terminasse il rotolo Grazie Lucart. Dunque nel mio caso l'equivalenza non è stata 1=4, ma 1=3: comunque un ottimo risultato.
A questa evidenza sperimentale vorrei aggiungere quello che è secondo me un importante fattore psicologico: se acquistiamo una carta igienica che costa il doppio rispetto a quella tradizionale è probabile che poniamo una maggiore attenzione nel suo utilizzo: con quello che ci è costata tenderemo a sprecarne meno, utilizzandola solo quando realmente necessaria, riducendo gli strappi e riflettendo, ogni volta, se strapparne un pezzo sia realmente importante in quel momento o meno.
Sommando tutti questi effetti ci accorgiamo che acquistando (per un prezzo apparentemente maggiorato) la carta igienica ecologica otterremo i seguenti risultati:
  1. Riduzione dell'impatto ambientale dovuto al fatto che la carta e riciclata
  2. Riduzione dell'impatto ambientale dovuto alla nostra maggiore attenzione nel suo utilizzo e alla riduzione degli sprechi
  3. Riduzione del costo totale
  4. Un grande senso di soddisfazione per il fatto di esserci liberati di una nuova invisibile costrizione all'acquisto da parte di pubblicità ingannevoli, e per essere padroni della nostra spesa e degli effetti che essa ha sull'ambiente in cui viviamo

Detersivi ecologici

Un altro esempio è quello dei detersivi ecologici. Ecor è una ditta che vende detersivi per piatti, detersivi per lavatrice e vari altri tipi di igienizzanti ecologici in flaconi che possono essere riciclati: tali flaconi infatti, una volta terminati, possono essere riportati in negozio e riempiti nuovamente "alla spina". In questo modo, seppure il prodotto inizale costa di più, il risparmio è sul flacone (che viene acquistato solo la prima volta). Anche in questo caso l'impatto ambientale è dimezzato in quanto non c'è produzione di rifiuto. Inoltre, le sostanze contenute nei detersivi ecologici sono molto meno inquinanti di quelle dei detersivi tradizionali.

Risparmio sugli alimenti

E' sicuramente più difficile riuscire a risparmiare nel momento in cui si entra nel settore alimentare. In effetti è raro trovare prodotti biologici che costino cifre uguali o minori rispetto ai prodotti non biologici. Ma seguendo alcune regole generali è possibile ammortizzare la spesa (a prescindere dal fatto che si acquistino o meno prodotti biologici):
  1. comprare solo prodotti di stagione: se si acquistano verdure fuori stagione significa che tali verdure vengono da lontano (ed avranno quindi per forza di cose un prezzo maggiore) oppure, ancora peggio, che sono state trattate con sostanze che ne hanno permesso la crescita e la maturazione in periodi al di fuori di quelli naturalmente previsti.
  2. Evitare l'acquisto di piatti pronti e/o surgelati: comprare dunque i prodotti di base ed eventualmente surgelare in casa i cibi che non vengono consumati subito.
Seguire la seconda regola può voler dire semplicemente limitarsi a comprare prodotti freschi o può voler dire arrivare al punto di preparare in casa la maggior parte degli alimenti compresi i cibi base come il pane o la pasta.
Perchè comprare la maionese quando è possibile farla semplicemente con due uova e un pò d'olio?! perchè comprare una pizza pronta (peggio ancora surgelata) quando è possibile crearla facilmente dall'unione di farina e acqua? A tal proposito suggerisco la lettura del post preparare i cibi fattiin casa.
La farina ed il burro costano senz'altro meno dei biscotti; le uova e lo zucchero sicuramente sono più economici delle torte già pronte!
Acquistando i prodotti base al posto di quelli già pronti otterremo:
  1. Risparmio economico
  2. Controllo degli ingredienti dei cibi che mangiamo
  3. Riduzione dell'impatto ambientale in termini di trasporto, lavoro, surgelamento e imballaggio dei prodotti
  4. Una grande soddisfazione nel vedere i cibi nascere dalle nostre proprie mani, invece che uscire già pronti da stabilimenti produttivi sui quali non abbiamo nessun controllo e sulle cui politiche a livello ambientale, economico e sociale siamo all'oscuro.

     Ancora una volta non posso che augurare una buona spesa a tutti !