Introduzione
Come dice Gabriel Garcia Marquez l'America del Sud è il luogo dove "la realtà supera di gran lunga la fantasia": è così ! Lì tutto può succedere: si può perdere il senso dell'orientamento in sconfinati deserti e perdere il senso di umanità nelle megalopoli senza fine, si può venire derubati del portafogli sentendosi dire dalla polizia "torni domani per la denuncia", ed essere abbracciati per una acquisto di pochi soldi dall'artigiano che ti sta vendendo il suo prodotto. Natura e umanità raggiungono il loro massimo livello, nel bene e nel male, dando vita ad un continente incredibile, variopinto, inusuale ed estremamente interessante.Vado qui a proporre un itinerario di 21 giorni alla scoperta di parte dell'America Latina, ed in particolare focalizzando l'attenzione su Perù del Sud e Bolivia (parte andina), riportando la mia esperienza e gli aneddoti che l'hanno caratterizzata, in un viaggio che è stato per me (e per mia moglie), indimenticabile...anche perchè è stato il nostro viaggio di nozze. Si tratta di un percorso che si è sviluppato per lo più ad alta quota tra paesi, città e luoghi naturali che raramente si trovano al di sotto dei 3000 metri di altitudine sul livello del mare, per cui posso consigliarlo solo a persone che non hanno particolari problemi di salute e che non soffrono dei disturbi correlati all'alta quota. E' un viaggio altrimenti piuttosto facile ed è possibile farlo in maniera del tutto autonoma organizzando indipendentemente le proprie tappe e sistemazioni. Noi abbiamo organizzato tutto dall'Italia tramite Internet affidandoci alcuni dei nostri tour ad agenzie locali (come ad es Perù Etico e Ruta Verde, vedi descrizioni lungo la descrizione delle varie tappe) senza quindi fare uso di alcuna agenzia turistica. Partiamo dunque alla scoperta delle Ande Peruviane e Boliviane.
Giorno 1 - Lima
A seconda che in Italia ci sia o meno l'ora legale, sono rispettivamente 7 o 6 le ore di differenza rispetto al Perù. Partendo dunque dall'Italia la mattina si arriva a destinazione (Lima) nel primo pomeriggio ora locale, anche se in realtà sono passate 11 ore di volo. Il consiglio per adattarsi il più velocemente possibile al fuso orario, è quello di sforzarsi di rimanere svegli fino a sera per poi andare a gustarsi il meritato riposo. E' proprio così che abbiamo fatti noi, andando a dormire (ora locale) verso le dieci di sera. Di Lima, il primo giorno, non abbiamo visto nulla in quanto siamo stati trasportati dall'aeroporto al nostro albergo (Casa Yolanda, che non consiglio) con un'auto privata e non siamo usciti nemmeno per una rapida passeggiata. Ma le nostre impressioni sulla città sono state tutte negative: ci è apparsa infatti come una città cupa, inquinata, trafficata, delirante e pericolosa. In particolare ci ha impressionato l'atmosfera uggiosa ed abbiamo scoperto che a Lima il tempo è nuvoloso 300 giorni l'anno in quanto, dietro la città, le Ande bloccano tutte le nuvole che arrivano dal mare, che rimangono dunque a stazionare sulla metropoli. Questa copertura nuvolosa continua (e senza pioggie) è definita "garrua" e dopo una mezza giornata passata qui, già la odiavamo.Giorno 2 - Cusco
Il viaggio vero e proprio è cominciato il secondo giorno, quando ci siamo diretti a Cusco. Per arrivare a destinazione abbiamo optato per un volo interno e ci siamo trovati benissimo con la compagnia TACA (ma esiste anche la linea LAN). Arrivati a destinazione, un auto ci è venuta a prendere e ci ha portato al nostro albergo che ci è piaciuto moltissimo e che dunque consiglio vivamente come struttura presso cui soggiornare: si tratta di "Piccola Locanda", un albergo gestito da alcuni ragazzi peruviani con l'aiuto di Paola, ragazza italiana che fa parte di "Perù Etico", un'associazione che si occupa di progetti sociali. E' possibile organizzare dei tour in tutto il Perù con questa associazione che, oltre ad i classici giri turistici, organizza delle visite ai propri progetti che riguardano principalmente case famiglia per bambini e ragazzi disabili o con problematiche familiari. Nel nostro caso abbiamo scelto un giro di due giorni per la Valle Sacra degli Inca con terzo giorno a Machu Picchu e ci siamo nuovamente affidati a Perù Etico per organizzare una seconda parte del viaggio a Puno, sul lago Titicaca per poter soggiornare a Taquile (vedi in seguito). Arrivati alla Piccola Locanda di Cusco siamo stati affidati a Camilo, un ragazzo che è ben lontano dalla classica guida turistica: Camilo è infatti innamorato del suo Perù, ne ha studiato a fondo la storia ed è sempre pronto a spiegare qualsiasi cosa in maniera cordiale ed amichevole, evidenziando anche quali sono i buchi che la storia ha lasciato e le incertezze ed i dubbi che ancora nessuno è riuscito a spiegare.Cusco è una città molto gradevole. A 3400 metri sul livello del mare, ha un centro bellissimo in cui si alternano rovine inca e pre-inca alle chiese coloniali degli spagnoli.
Cusco |
Giorno 3 - Cusco, Tambomachay, Puka Pukara, Kenko, Sachsauaman
Il terzo giorno è iniziato il nostro giro con Camilo che ci ha fatto fare come prima cosa una passeggiata a Cusco e al Mercato di San Pedro (dove è possibile vedere circa 40 delle 10.000 diverse specie di patate che esistono in Perù!) e poi ad alcune rovine inca nei dintorni della città: Tambomachay, PukaPukarà, Kenko e Sachsahuaman, la più interessante.Le rovine di Sachsahuaman |
Nel pomeriggio abbiamo visitato il Monastero di Santo Domingo o Tempio del Sole caratterizzato da mura inca e chiostro coloniale (splendido) e il MAP (Museo di Arte Pre-colombina che tratta le civiltà di Chimu, Nazca, Mochica e Chapay). Di sera, visita alla casa famiglia di San Sebastian (periferia di Cusco) che si occupa di bambini disabili, un progetto bello ed impegnativo che coinvolge anche alcuni ragazzi italiani che ci lavorano come volontari.
Giorno 4 - Machuqolqa, Moray, Maras, Aguas Calientes
Sempre in compagnia di Camilo, la nostra giornata si è svolta nella Valle Sacra degli Inca, con la visita, in particolare, a 3 siti archeologici: il primo, Machuqolqa, rappresenta una vera e propria struttura frigorifera artificiale ricavata sul terreno: sfruttando la particolare climatologia del luogo gli inca la utilizzavano per conservare le proprie derrate alimentari.Il secondo, Moray, era un laboratorio biologico: una seria di terrazzamenti circolari ricreava altrettanti microclimi all'interno dei quali sperimentare le migliori forme di agricoltura: tale sistema, utilizzato anche nei tempi moderni, è stato recentemente dichiarato sito archeologico e quindi dismesso dal suo uso primario.
Il laboratorio biologico di Moray |
Il terzo, Maras, è una salina: a più di 3000 m di altezza dalla montagna fuoriesce un torrente salato: l'acqua viene raccolta in enormi vasche e lasciata evaporare in modo che il sale possa essere successivamente raccolto: è un sito per vedere il quale si paga un biglietto di ingresso: è però allo stesso tempo un luogo di lavoro, una cosa da tenere presente nel momento in cui si effettua la visita, per non essere irrispettosi nei confronti dei lavoratori.
La salina di Maras |
La giornata prevedeva poi la visita ad una casa famiglia (rientrante nel progetto di Perù Etico) ossia quella di Urubamba, che accoglie bambini e ragazzi con alle spalle storie familiari difficili.
Dopo la visita (e il pranzo) alla casa famiglia, Camilo ci ha accompagnato fino a Ollantaytambo, una delle altre città presenti nella vallata dalla quale parte il treno (Inca Rail) per Aguas Calientes, il paese più vicino a Machu Picchu.
Aguas Calientes è un posto molto turistico che dà l'impressione di essere finto: in effetti, fino a qualche anno fa, non era altro che un piccolo villaggio, che si è poi trasformato in un luogo di ricezione turistica basato unicamente su hotel e ristoranti. Bisogna prenderla per quello che è: una base di appoggio per andare, il giorno dopo, a Machu Picchu: è infatti altamente consigliabile visitare il sito di prima mattina, prendendo il primo bus disponibile all'alba in modo da evitare le orde di turisti che iniziano ad arrivare intorno alle 10:00.
A Ollantaytambo abbiamo dunque preso il treno che ci ha portato ad Aguas Calientes dove abbiamo cenato (presso il ristorante Indios Feliz, piuttosto buono) e poi dormito (presso l'hotel Inti Winay Wayna, pulito e decoroso, seppure anonimo).
Giorno 5 - Machu Picchu
Come da programma sveglia all'alba (alle 4:30) e, dopo una veloce colazione, di corsa alla stazione dei bus per mettersi in coda e prendere le prime corse (il primo in assoluto parte alle 5:30). Dopo una mezzora di tornanti di sterrato in salita siamo arrivati all'entrata del sito. Qui una nuova coda per entrare. Queste code sono in realtà un semplice assaggio di quelle che si formano in orari più tardivi.Il sito di Machu Picchu non delude la fama e le attese. E' una meraviglia. Una cosa unica. Una intera città inca perfettamente conservata all'interno di uno scenario montano senza paragoni.
Consiglio, oltre la visita della città, anche la salita al Wayna Picchu, quella montagna che si vede sullo sfondo di tutte le classiche foto che si vedono del sito. Da lì si gode una panoramica insolita, e si approffita per fare almeno un tratto di strada a piedi se non si è effettuato l'Inca Trek per arrivare al Machu Picchu. Per fare questa escursione è necessario però dare il proprio nominativo con alcuni giorni di anticipo perchè il numero di ingressi giornalieri è limitato (Perù Etico aveva incluso questo nell'organizzazione del nostro giro).
Vista di Macchu Picchu dal Wayna Picchu |
A Cusco abbiamo cenato nel pittoresco quartiere di San Blas all'ottimo ristorante Pacha Papa facendoci servire carne di Alpaca, papa rellena (patata fritta ripiena) e quinoa.
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