lunedì 20 agosto 2012

Traversata del Sella

Descrizione breve

Percorso ad anello che permette di ammirare gran parte del Gruppo Sella raggiungendone la cima più alta (cima Boè, Rif Capanna Fassa), ideale da percorrere in due giorni. Il tratto iniziale della Val de Mesdì (dal Rif Boè verso il Passo Gardena) è particolarmente impegnativo ed esposto. Può eventualmente essere evitato ripercorrendo al ritorno la stessa strada dell'andata.

 

Scheda tecnica

Tappe
Passo Gardena (2121 m slm) - Val Setus - Rif Cavazza al Pisciadù (2585 m slm) - Rif Boè (2871 m slm) - Rif Capanna Fassa (3152 m slm) - Rif Boè - Val de Mesdì - Passo Gardena

Dislivello complessivo
Circa 1000 m

Difficoltà
Da Passo Gardena a Rif Cavazza:  per escursionisti
Da Rif. Cavazza a Rif Boè:            per escursionisti esperti
Da Rif Boè a Rif Capanna Fassa:   per escursionisti esperti
Da Rif Boè a Passo Gardena:         via attrezzata

Tempo di percorrenza
Primo giorno: da Passo Gardena a Rif Boè: circa 5 ore
Secondo giorno: Da Rif Boè a Passo gardena: circa 5 ore

Cartina Kompass
n° 59 Gruppo di Sella


Descrizione dettagliata

Si lascia l’auto al Passo Gardena (parcheggio a pagamento).

Gruppo Sassolungo
Vista del Sassolungo dal Passo Gardena
Si prende il sentiero 666 che , dopo un breve tratto prativo in salita porta ai piedi delle imponenti pareti del Sella. Il sentiero, già divenuto una traccia bianca tra ghiaioni e roccette, prosegue per lo più pianeggiante, al punto di ingresso per accedere all’interno del gruppo montuoso: qui si incontra un bivio: proseguendo dritti si raggiunge l'attacco della ferrata tridentina, mentre virando a destra si accede alla salita attraverso un sentiero (sempre il 666) facile, solamente a tratti attrezzato con corde metalliche e pioli. Al termine della salita appare, dopo pochi metri, il rifugio Cavazza, affiancato dal piccolo lago di Pisciadù.

Gruppo Sella
Lago Pisciadù (Rif Cavazza)
Da qui inizia una lunga salita che si addentra nel cuore del Sella (sentiero 666). Il sentiero, sempre ben segnalato, è sempre facilmente percorribile, con brevi tratti attrezzati. Una volta all’interno del Sella il paesaggio si è fa lunare, essendo il gruppo un immenso altopiano privo di qualsiasi vegetazione e dunque dominato dal colore bianco tipico delle Dolomiti. Il sentiero 666 incrocia dapprima il 649 e poi il 647 che arriva al rifugio Boè. Possibilità di pernottamento. Per raggiungere il Piz Boè, la vetta più alta del Sella, basta percorrere 300 ulteriori metri di dislivello, solo per un breve tratto attrezzati. 

Gruppo Sella
Piz Boè visto dal Rif Boè
Dalla cima è possibile vedere la Regina delle Dolomiti, la Marmolada, e gran parte delle montagne circostanti. L’esperienza è indimenticabile. 

Gruppo Pale di San Martino
Cimon della Pala (Gruppo Pale di San Martino) visto dal Rif Capanna Fassa

Rif Capanna Fassa
Marmolada vista dal Rif Capanna Fassa
Il giro prevede la successiva discesa per passare nuovamente al rifugio Boè. Si può quindi tornare per la stessa strada dell'andata oppure scendere attraversando la Val de Mesdì (sentiero 651). Pur non essendo indicata la presenza di una ferrata sulla cartina, la discesa è solo per escursionisti esperti: si passa infatti attraverso uno stretto canalone parzialmente esposto con l'aiuto di una corda metallica posizionata per i primi 500 metri di discesa: Si arriva quindi su un nevaio dove il percorso diventa ancora più complesso poichè privo di corda. 

Gruppo Sella
Val de Mesdì (parte alta)
Terminato il nevaio, la discesa diventa molto più facile e meno ripida. Il sentiero attraversa tutto il vallone, chiamato Val de Mesdì, in mezzo ad alte pareti rocciose. 

Gruppo Sella
Val de Mesdì (parte bassa)
Verso la fine della discesa, dopo aver superato il bivio per il Pisciadù, si svolta a sinistra per andare a recuperare, tra piccoli abeti e prati il sentiero 666, completando così il giro e arrivando nuovamente al Passo Gardena.
E’ forse consigliabile fare questo giro nel senso opposto: la parte alta del sentiero della Val de Mesdì infatti è molto difficile ed è meglio affrontarla in salita. La parte attrezzata del Piasciadù è molto più semplice. Inoltre, facendo il giro nel senso opposto non si è costretti ad affrontare a fine gita alcun dislivello in salita. Alla fine della Val de Mesdì infatti è necessario risalire di qualche centinaio di metri per recuperare il sentiero dell’andata.
E’ comunque un trekking bellissimo, la cui fatica è del tutto ripagata dalla qualità del paesaggio.

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