venerdì 17 aprile 2015

Italia - Sud del Lazio

Viaggiare con lentezza significa scoprire luoghi che il turismo mordi e fuggi non permetterebbe mai di assaporare, esplorando gli angoli più nascosti e meno pubblicizzati e comprendendo come si vive in quel luogo e quale sia stata la sua storia.
E quale posto migliore per dedicarsi ad un'attività così piacevole ed entusiasmante se non l'Italia, il Paese nel quale viviamo, che sempre ci sorprende per la sua ricchezza di storia, cultura e bellezze naturali?
Basta scegliere una piccola area e dedicarsi alla sua esplorazione per rimanere totalmente appagati e tornare a casa con un pieno arricchimento del proprio bagaglio culturale.

L'area qui proposta è quella occupata dalla provincia di Latina e (in parte) dalla provincia di Frosinone, il Lazio del Sud, terra di confine con la Campania che può essere comodamente girata in 4-5 giorni.
L'itinerario prevede la visita di alcune cittadine e paesini, ma anche alcuni trekking che possono essere intervallati da momenti di relax al mare. La zona infatti si estende tra mari e monti in un mix di bellezze artistiche e naturali.

Giorno 1 - Gaeta, Montagna Spaccata e Grotta del Turco

Moltissime sono le possibilità di pernottamento nell'area prevista da questo itinerario ed il consiglio è quello di rimanere sempre nella stessa struttura dato che gli spostamenti sono pochi e le distanze da coprire in auto non sono eccessive. Noi abbiamo dormito in un Bed and Breakfast di Itri, piccolo paese nell'entroterra ad una decina di chilometri da Gaeta.
Ed è proprio Gaeta la prima tappa prevista in questo viaggio. La cittadina, che si è sviluppata su un piccolo promontorio, è caratterizzata da un nucleo storico medievale fatto di vicoli e stradine in salita. Ma il pezzo forte è la Montagna Spaccata, una enorme fenditura in una falesia sulla quale è sorto un santuario che si affaccia a picco sul mare tra due pareti impressionanti di roccia. Poco sotto si rimane affascinati dalla splendida Grotta del Turco nella quale si può scendere percorrendo una serie di gradini.

Gaeta, Montagna Spaccata
La Grotta del Turco

A degna conclusione della visita di Gaeta e della sua Montagna Spaccata ci si può rifocillare con un pezzo di tiella, caratteristica pizza locale a metà strada tra una focaccia ed una torta salata. Il ripieno è a scelta tra polpi, cipolle, melanzane e provola, o zucchine e ricotta.


Giorno 2 - Escursione sui Monti Aurunci, Sperlonga

Gli amanti del trekking e della montagna non possono perdersi questa facile escursione (circa 450 metri di dislivello) che parte dal Rifugio Pornito (raggiungibile in auto da Maranola) per arrivare sulla Cima del Cristo Redentore, sui Monti Aurunci, a Sud di Gaeta.
Il sentiero, ben tracciato e protetto da parapetti in legno sale con pendenza per lo più costante e presenta alcune tappe intermedie tra le quali è degna di nota l'Eremo di San Michele Arcangelo, una piccola chiesa ricavata nella roccia in posizione panoramica.

Monti Aurunci
L'Eremo di San Michele sui Monti Aurunci

Proseguendo fino in cima il paesaggio è spettacolare: ritrovandosi ai piedi della statua del Cristo Redentore si può ammirare gran parte della Costa e, se il cielo è terso, anche le isole Pontine e Ischia.
Al ritorno consiglio di fermarsi qualche minuto nel delizioso paesino di Maranola, e se rimane del tempo è possibile riposarsi, poco più a Nord in una delle splendide spiagge di Sperlonga. Qui, sulle falesie a picco sul mare è anche possibile praticare l'arrampicata sportiva, ma per chi preferisce mettere le gambe sotto un tavolo, il posto per cenare può essere facilmente trovato nel paese di Sperlonga, molto carino, da girare a piedi percorrendo i suoi vicoli in salita.

Giorno 3 - Escursione sul promontorio del Circeo, San Felice Circeo, Sabaudia e Torre Paola, Terracina, Itri

Un'altra escursione molto interessante nella zona è quella al Picco di Circe, la cima del Promontorio del Circeo, a poco più di 500 metri di altezza sul mare. Tale cima può essere raggiunta tramite il sentiero 1, da Torre Paola (Sabaudia), corto e ripido, o tramite il sentiero 4, da Crocette, località che si raggiunge dal centro di San Felice Circeo: in quest'ultimo caso il sentiero è meno ripido, ma più lungo. E' stata proprio questa seconda opzione quella da noi scelta. L'attacco del sentiero non è semplice da trovare: da Crocette è infatti necessario continuare a piedi su una stradina asfaltata fino a che non si raggiunge una torretta sulla quale è indicata la direzione per il Picco da una scritta amatoriale dipinta sul muro della torretta stessa. Il sentiero, dopo un breve tratto all'interno del bosco, esce in cresta rivelandosi molto interessante e panoramico.

Sabaudia, San Felice circeo, Promontorio del circeo
Il Picco di Circe (Promontorio del Circeo)
Di ritorno dall'escursione ci si può fermare a San Felice Circeo, ma è anche possibile proseguire la giornata su una delle spiagge di Sabaudia o a Terracina, cittadina il cui punto principale di interesse è il tempio di Giove Anxur, dal quale è anche possibile osservare un esteso panorama di tutta la zona.
Dopo una giornata così intensa, forse è il caso di tornare a Itri per la cena: in tal caso suggerisco il ristorante Il Coccio, che cucina prevalentemente piatti di terra ma ha anche alcune specialità di pesce.

Giorno 4 - Museo del brigantaggio di Itri, Santuario di Madonna della Civita, Campodimele, Grotte di Pastena

A Itri c'è un interessante museo sul brigantaggio che, in questa zona del Lazio, nel XIX secolo, è stato un fenomeno piuttosto diffuso. Una dipendente del museo ci ha guidati all'interno del museo parlandoci e spiegandoci il fenomeno del brigantaggio in maniera esaustiva e rendendo la visita estremamente interessante.
Nei dintorni di Itri è poi possibile visitare il Santuario di Madonna della Civita ed è una buona idea quella di fermarsi a mangiare nel piccolo borgo di Campodimele, nel quale viene preparato un piatto particolare, le cicerchie, un legume coltivato nella zona.


cicerchie
Il borgo di Campodimele

Infine vale la pena visitare le pubblicizzatissime grotte di Pastena. La visita dura circa un'ora durante la quale si passeggia tra stalattiti e stalagmiti fino ad arrivare ad una cascata sotterranea.


Giorno 5 - Abbazia di Fossanova 

Di ritorno verso Roma dalle terre di Gaeta e Sperlonga merita una visita l'Abbazia di Fossanova, per raggiungere la quale suggerisco di affrontare una strada secondaria, ma panoramica, quella che passa attraverso le colline del Monumento Naturale di Campo Soriano. Per imboccare la strada panoramica bisogna stare attenti quando, all'altezza di Terracina, un cartello sulla destra indica Campo Soriano. La strada è stretta e tortuosa, attraversa micro paesi di campagna tra ulivi e campi coltivati e si ricongiunge infine con la Terracina-Prossedi che porta diritto a Fossanova.
L'abbazia di Fossanova è splendida e ben tenuta. Sembra di entrare in una diversa dimensione del tempo. Da non farsi scappare l'acquisto di biscotti fatti in casa nel negozietto dietro la chiesa.

chiostro
Abbazia di Fossanova

Altre interessanti attrazioni nella zona sono il  Castello di San Martino e l'Oasi di Ninfa, un giardino botanico che non abbiamo visitato per l'eccessivo numero di persone in coda all'entrata e per il poco tempo a disposizione.


Si conclude così questo piccolo giro di 5 giorni tra mare, montagna, falesie, città d'arte e cultura in una zona poco considerata se non dal turismo locale, ma di alto interesse sotto molteplici punti di vista. Un angolo di bel paese che non dovrebbe passare inosservato.

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