giovedì 17 maggio 2012

Guida al consumo critico - Parte terza: prodotti al vaglio

Affronto finalmente oggi la terza parte della Guida al consumo critico, della quale ho già parlato nei post precedenti.
In questa parte i vari prodotti dei quali facciamo uso e consumo vengono passati ai raggi X in modo da scoprirne la provenienza, la sostenibilità ambientale, la politica aziendale della ditta produttrice e cioè il suo comportamento nei confronti del fisco, dei diritti dei lavoratori, del Sud del mondo, degli animali, della trasparenza nei confronti dei consumatori e così via.
Per un approfondimento dell'argomento, così come dei capitoli successivi in cui, similmente ai prodotti, sono le ditte ad essere passate al vaglio, rimando all guida stessa il cui titolo, lo ricordo è: Guida al consumo critico - Tutto quello che serve sapere per una spesa giusta e responsabile, ad opera del Centro Nuovo Modello di Sviluppo.

Purtroppo è abbastanza disarmante constatare come la maggior parte dei prodotti sul mercato, giudicati sotto i vari punti di vista accennati, presenti molti bollini neri e pochi voti positivi. I prodotti con la totalità dei voti positivi si contano sulla punta delle dita ed alle volte è necessario purtroppo scegliere il meno peggiore.
Vediamo dunque per ogni prodotto quali sono i consigli migliori da seguire e presso quali ditte rifornirsi.

Acqua

L'acqua migliore, quella più pulita, quella maggiormente controllata e quella veramente ecosostenibile è una sola: l'acqua del rubinetto. I controlli sull'acqua del rubinetto sono rigorosi e più sicuri rispetto a quelli cui viene sottoposta l'acqua in bottiglia che, oltretutto, presenta il grave problema del vuoto a rendere. E' bene poi stare attenti che l'acqua in bottiglia che si compra sia acqua di fonte e non acqua da bere: nel secondo caso infatti non si tratta di acqua minerale, ma dell'acqua di rubinetto imbottigliata.

Latte

Come per l'acqua, anche nel caso del latte è possibile ridurre al massimo il problema dello smaltimento delle bottiglie rifornendosi presso i distributori di latte crudo alla spina presenti in molti città (consulta anche la mappa delle centraline). Comprandolo al supermercato, le aziende che hanno ottenuto le migliori votazioni sotto i vari punti di vista sono: Granarolo, Abit, Cigno, Deltalat, Primavera.

Bevande e succhi di frutta

La maggior parte delle bevande analcoliche sono tanto famose quanto negativo è il loro giudizio su impatto ambientale, sfruttamento dei lavoratori, uso di paradisi fiscali etc. Un buon consiglio per la propria salute ed il proprio portafoglio è ridurne il consumo: si tratta infatti di alimenti inutili e poco salutari. Molto meglio prepararsi una spremuta con arance fresche che acquistarne di già imbottigliate. Le marche migliori risultano comunque essere Yoga, Zueg, Valfrutta, Jolly Colombani e Derby Blue, anche se il primo premio va ad Altromercato.

Frutta e Verdura

L'agricoltura biolgica certificata è garanzia di standard qualitativi elevati che includono rotazione dei campi, assenza di pesticidi e organismi geneticamente modificati e impatto ambientale ridotto. I terreni, se coltivati con criteri biologici, producono meno, ma di migliore qualità. Inoltre, se non vengono sfruttati con metodi intensivi rendono per periodi di tempo più lunghi. Al supermercato possiamo ridurre il nostro impatto sull'ambiente acquistando prodotti di stagione e a Km zero e prediligendo i prodotti sfusi a quelli confezionati e i prodotti freschi a quelli surgelati (per i quali le votazioni migliori le ricevono Findus, Orogel e Solebio). Per i prodotti secchi o in scatola, oltre ad Altromercato e ai prodotti biologici, ricevono buone votazioni Valfrutta, Jolly Colombani, Cirio, De Rica (discorso valido anche per i sughi). Particolarmente critica è la situazione riguardante la frutta tropicale ove, ai problemi correlati al trasporto (alto impatto ambientale), si aggiungono rilevanti questioni sociali relative allo sfruttamento dei lavoratori del Sud del mondo che vengono fatti lavorare in condizioni di simil schiavitù, e sono sottopagati, tanto da non permettere loro di migliorare la propria qualità di vita. Il settore bananiero è quello che maggiormente soffre di queste ingiustizie sociali. Il consiglio è di ridurre il consumo di questi prodotti e acquistarli solo se certificati FairTrade (es Altromercato) che garantisce il rispetto di salari minimi e di condizioni di lavoro dignitose.

Carne

E' estremamente difficile trovare carne che non provenga da allevamenti intensivi: qui gli animali vivono in condizioni orribili e sono sottoposti a trattamenti ormonali o costretti a mangiare alimenti inadatti a loro affinchè abbiano carni tenere e poco grasse. Spesso inoltre vengono trasportati stipati in camion dagli spazi ristretti in condizioni di elevato stress e sofferenza. Carnesì Bioalleva è l'unico marchio certificato in Italia per la vendita di carne ottenuta da allevamenti biologici nei quali gli animali sono liberi di pascolare e vivono in buone condizioni. Altrimenti l'unica possibilità è cercare di verificare a livello locale la provenienza delle carni del proprio macellaio di fiducia, evitando la grande distribuzione. Per le uova, Granarolo è la marca che riceve il più alto numero di voti positivi.

Pesce

Come per la carne, anche per il pesce è difficile effettuare un controllo che dovrebbe essere mirato soprattutto a come i pesci vengono pescati, se con metodi che prevedono solo la pesca di determinate specie o di tutte indiscriminatamente. Il discorso vale in particolare per il tonno: Baule Volante è la marca che prende il maggior numero di voti positivi. Tra le meno peggiori c'è As do mar. Per il pesce surgelato Findus e Orogel risultano le migliori.

Formaggi, Burro, Panna, Yougurt

Sono sempre le stesse le ditte che ricevono buone votazioni per questi prodotti ed in particolare Abit, Deltalat, Granarolo, Cigno, Primavera, 3 valli, Yomo, Valsoia, Sibilla, Hoplà.

Prodotti per la colazione

Thè, caffè e cioccolato sono prodotti ad alto rischio per quanto riguarda le condizioni dei lavoratori delle regioni più povere del mondo che ne sono le più grandi esportatrici. Ecco perchè Altromercato, Libero Mondo, La terra e il cielo sono gli unici marchi veramente consigliati (Fair Trade). Sono i migliori anche per i biscotti, i prodotti simil nutella e i dolci in generale. Altre ditte che ricevono voti sufficienti sono Valsoia, Colussi, Misura, Sapori, Sperlari, Lindt, Novi, Caffarel, Horvat.


Sale, Olio, Zucchero

I prodotti non raffinati (sale marino integrale, zucchero di canna), sono preferibili a quelli maggiormente lavorati. Per quanto riguarda l'olio, la qualità dell'extravergine è superiore a quella dell'olio di oliva che è a sua volte migliore dell'olio di semi. Biolio, La Terra e il Cielo, Crudigno, Liberomondo e Cirio sono i migliori produttori di olio sotto i vari punti di vista.


Farine e pasta

I prodotti migliori sono quelli biologici: le ditte che li vendono sono Iris, La Terra e il Cielo, Baule Volante, Ecor, Altromercato. Per la farina anche Molino Spadoni riceve buone votazioni.


Carta igienica, fazzoletti, scottex, assorbenti

Questi prodotti sono quasi indispensabili: il consiglio è quello di utilizzare prodotti derivati da carte reciclate: Grazie Lucart, Lucart, Velo per carte e fazzoletti. Per gli assorbenti (e i fazzoletti) viene suggerita la marca Naturaè.


Creme, dentifrici, saponi

Sono tutti prodotti ad alto rischio inquinante e, nel caso dei prodotti di bellezza, spesso sono gli animali a subire sperimentazioni crudeli e dolorose. Per le creme i prodotti suggeriti sono venduti da Ikiam, Kelemata, Natyr, Officina Naturae, Taama, Venus, PL3. Per i saponi vengono citate anche Danusa, Intesa, ed Erbolario. Per i dentifrici solo Officina Naturae.


Ammorbidenti, detersivi

Anche questi prodotti sono altamente inquinanti. Un'ottima idea è quella di rifornirsi di questi prodotti alla spina, lì dove è previsto questo tipo di vendita. Officina Naturae, Solara e Talybe le marche consigliate.

Finisce così la carrellata dei prodotti che tutti i giorni ci ritroviamo a comprare nei supermercati.
Si può riepilogare tutta la storia esortando a pensare, quando si fa la spesa, non solo al prezzo e al risparmio, ma anche alla storia che c'è dietro ai prodotti, alle conseguenze dei nostri acquisti, al peso sociale ed ecologico del nostro gesto quotidiano: pensare a cosa ci serve veramente, evitando i prodotti inutili, non cadendo nelle trappole degli sconti e delle offerte, diversificando i luoghi dove facciamo le nostre compere. Informandoci. E informando. Diffondendo le notizie che si apprendono. Provando ad offrire soluzioni alternative.
Io ci sto provando.

E voi?



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